Programmazione Cinema PINDEMONTE
Tutte le proiezioni sono in edizione originale inglese e italiano


Programmazione:
Nota orario con (*):
Leo ha 15 anni ed è cresciuta in Germania senza mai conoscere suo padre. Quando scopre la sua identità, decide di mettersi in viaggio per trovarlo e arriva su una spiaggia deserta della costa italiana, in un chiosco chiuso per l’inverno. Lì incontra Paolo, che resta spiazzato dal suo arrivo improvviso. L’incontro lo destabilizza, riaprendo ferite sopite e mettendo in discussione il fragile equilibrio della sua nuova famiglia. In un primo momento, Leo cerca solo risposte, ma presto il desiderio di appartenenza prende il sopravvento. Nei giorni che seguono, tra padre e figlia si crea un legame fatto di esitazioni e piccoli passi, ma la loro connessione, ancora fragile, viene presto messa alla prova. Di fronte alle ombre del passato e alle incertezze del presente, entrambi saranno costretti a ridefinire ciò che significa davvero essere parte della vita dell’altro.


Programmazione:
Remake dell’omonimo film di animazione del 2002: alle Hawaii dove una bambina solitaria incontra un cane alieno di nome Stitch, che ha l’unico obiettivo di distruggere. Tra di loro nasce subito un forte legame e si ritrovano ad affrontare alieni che cercano di riportare a casa Stitch e assistenti sociali rompiscatole.


Programmazione:
André Masson, specialista in arte moderna, riceve una lettera secondo la quale a Mulhouse sarebbe stato scoperto un dipinto di Egon Schiele. Scopre che l’opera è scomparsa dal 1939. Questa scoperta mette in pericolo la sua carriera.
Ispirato a una storia realmente accaduta, narra del ritrovamento del quadro di Egon Schiele, I Girasoli disperso nel 1939 nel caos delle spoliazioni naziste.
78° Festival di Cannes - concorso


Programmazione:
Roma, 1980. La scrittrice Goliarda Sapienza finisce in carcere per aver rubato dei gioielli, ma l’incontro con alcune giovani detenute si rivela per lei un’esperienza di rinascita. Uscite di prigione, in una calda estate romana, le donne continuano a frequentarsi e Goliarda stringe un legame profondo con Roberta, delinquente abituale e attivista politica. Un rapporto che nessuno, fuori, può riuscire a comprendere ma grazie al quale Goliarda ritrova la gioia di vivere e la spinta a scrivere.
THE BIG DREAMER
Omaggio a David Lynch

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Nota orario con (*):
Harry Spencer, strano ometto dall’acconciatura del tutto particolare, è un tipografo solitario piuttosto strambo che abita in un desolato appartamento nei sobborghi di una grande città che sembra essere chissà come sopravvissuta a qualche disastro o a qualche sfavorevole congiuntura economica o più probabilmente a una vera e propria apocalisse. Harry si vede costretto a sposare la fidanzata Mary, rimasta incinta. Quando il figlio nasce, è in sostanza un mostro e le cose, già complicate, si complicano ancora di più. La trama, difficilmente riassumibile e talvolta anche indecifrabile nella sua apparente linearità, è probabilmente l’ultima cosa che conta in questo film, brillante contenitore di suggestioni, macabre inquietudini e acute riflessioni socio-psicologiche che si rincorrono tra loro ogni volta sorprendendo e turbando.
Girato nel corso di alcuni tribolati anni tra difficoltà varie e con un budget ridottissimo – a riprova che non sempre la mancanza di soldi è un limite alla creatività – è un film tuttora emozionante e spiazzante, un horror del tutto sui generis che si risolve in un lungo, unico, lugubre e al tempo stesso anche ironico, incubo a occhi aperti che riflette un’immagine deformata della nostra società post-industriale, tra detriti e palazzi fatiscenti. Un’introduzione migliore non poteva esserci al mondo bizzarro, poetico e suggestivo di David Lynch.


Ryusuke Yoshii accumula una piccola fortuna rivendendo in rete, a prezzo maggiorato, merci di varia natura, da borselli a macchinari medici, spesso contraffatte. Per farlo utilizza lo pseudonimo di Ratel, che tra i forum di acquirenti comincia a circolare con una sinistra nomea di truffatore. Il suo mentore, Muraoka, gli propone di investire su una piattaforma di aste online e abbandonare il reselling, ma Yoshii si rifiuta, per dedicarsi totalmente alla profittevole attività di Ratel. Dopo che Yoshii si licenzia dal lavoro regolare in fabbrica e si trasferisce fuori Tokyo per avere più spazio, cominciano a moltiplicarsi episodi minacciosi ai suoi danni, sino ad assumere i contorni di una vera e propria caccia all’uomo.
I tipici ingredienti del cinema di Kurosawa Kiyoshi si adattano così bene alle storture del web e ai risvolti più inquietanti del loro impatto sulla società, che viene quasi da chiedersi come mai il regista giapponese non abbia realizzato prima un film come Cloud. Fin dai primi minuti, in cui i personaggi parlano esclusivamente di denaro e di profitto, calandoci in medias res nella vicenda senza alcun preambolo, il tono adottato chiarisce le finalità del regista di Tokyo Sonata.
Quel che accade intorno a Yoshii simboleggia un fenomeno globale e dolorosamente contemporaneo: l’amplificazione del rancore e la frustrazione di assistere quotidianamente al successo altrui, il sovradimensionamento di drammi privati, trasformati in tragedie. Mali tipici dell’uso (e abuso) dei social network, che Kurosawa tratta allo stesso modo in cui un tempo girava storie di fantasmi o di pandemie da virus.
Maestro del paradosso, Kurosawa esaspera le caratterizzazioni dei personaggi, rendendoli dei simulacri, drenati di ogni energia vitale o residuo di umanità. Come in una ideale invasione degli ultracorpi, in cui questi ultimi – rimasti l’unica specie sul pianeta – sono costretti a scannarsi tra loro. Lo squarcio, aperto sulle singole disgrazie dei “vigilantes”, rivela tragedie familiari e forme di psicosi violenta, determinate da sconfitte e umiliazioni subite