Programmazione Cinema KAPPADUE
Programmazione:
Nota orario con (*):
1922. Una cittadina affacciata sulla costa meridionale dell’Inghilterra è teatro di un farsesco e a tratti sinistro scandalo. Basato su una bizzarra storia vera, CATTIVERIE A DOMICILIO segue le vicende di due vicine di casa: Edith Swan (Olivia Colman), originaria del posto e profondamente conservatrice, e Rose Gooding (Jessie Buckley) turbolenta immigrata irlandese. Quando Edith e altre sue concittadine iniziano a ricevere lettere oscene piene di scabrosità involontariamente esilaranti, i sospetti ricadono sulla sboccata Rose che viene accusata del reato. Le lettere anonime scatenano una protesta a livello nazionale che scaturisce in un processo. Quando però le donne – guidate dalla poliziotta Gladys Moss (Anjana Vasan) – decidono di indagare sul crimine, iniziano a sospettare che manchi qualche tassello e che in fin dei conti Rose potrebbe non essere colpevole.
Candidato a 2 premi César:
vincitrice del premio Ella Rumpf come miglior attrice
Per gli iscritti al Cineforum 59° Stagione ingresso ridotto 5,50€ presentando la tessera alla biglietteria
Dottoranda in matematica all’École Normale Supérieure, la talentuosa Marguerite è talmente a suo agio da girare in pantofole per la facoltà. Il futuro sembra scritto, tra una discussione di tesi con il professor Werner e una carriera davanti per cercare di dimostrare, chissà, la mitologica congettura di Goldbach. Ci vuole il nuovo arrivato Lucas per notare un errore che rimette in discussione la tesi e per estensione la vita stessa di Marguerite, che reagisce mollando tutto e ricalcolando il suo percorso altrove.
Programmazione:
Nota orario con (*):
Art e Patrick sono amici da quando avevano 12 anni, ed entrambi giocano a tennis sognando una carriera da professionisti. Ma quando in campo scende Tashi, la giocatrice più brillante della sua generazione, la loro amicizia viene messa alla prova dalla competizione per le sue attenzioni. Anni dopo, quando Art, che nel frattempo è diventato una star del tennis (ma sta ancora inseguendo il sogno di vincere gli US Open), partecipa a un challenger, ovvero un incontro di livello inferiore nel mondo dei tornei professionistici, si trova di fronte proprio Patrick, che nel frattempo si è perso per strada, riducendosi a dormire nella sua automobile. E sarà sempre Tashi l’ago della bilancia fra quei due sfidanti che “potrebbero essere contendenti”, parafrasando Marlon Brando in “Fronte del Porto”, ma potrebbero invece soccombere alla loro tendenza a tirarsi la zappa sui piedi. In realtà gli sfidanti sono tre, perché comprendono Tashi, la giovane donna volitiva e carismatica che sente il bisogno di controllare tutti e tutto – in primis i propri desideri.
Challengers, scritto dal drammaturgo e romanziere Justin Kuritzkes e diretto da Luca Guadagnino, è una esplorazione geometrica del desiderio che rimbalza come una pallina da tennis e colpisce gli avversari a 200 chilometri all’ora, quasi la velocità del proiettile.
73° Berlinale - Panorama
Candidato al premio Oscar come miglior film internazionale
Quando la nuova insegnante di matematica e di educazione fisica di una seconda media tedesca, Carla Nowak, decide di prendere l’iniziativa per scoprire chi è il responsabile dei furti che si sono verificati nella scuola, lo fa con le migliori intenzioni. Prima su tutte quella di interrompere la prassi degli interrogatori ai danni di studenti innocenti e di liberarli dall’ombra del pregiudizio che grava su di loro. Sa benissimo, perché lo ha visto con i suoi occhi, che, per esempio, anche tra il corpo docente c’è chi non brilla per onestà. E sa benissimo, perché lo insegna in classe, che una tesi ha bisogno di una dimostrazione valida, da condursi passaggio dopo passaggio, altrimenti si finisce nell’ambito dell’opinione, nel relativismo, nell’anarchia. Eppure la sua azione finisce per innescare una reazione a catena, che sfocia proprio là dove Nowak non avrebbe mai voluto, in quell’immagine finale, che è iconograficamente associabile a una vittoria, ma racconta una tragica sconfitta.
Per gli iscritti al Cineforum 59° Stagione ingresso ridotto 5,50€ presentando la tessera alla biglietteria
Programmazione:
Nota orario con (*):
80° Mostra del Cinema di Venezia - concorso
Vincitore di 3 premi agli European Film Awards:
miglior attore Mads Mikkelsen, miglior fotografia e migliori costumi
Nel 1755, lo squattrinato capitano Ludvig Kahlen parte alla conquista delle aspre e desolate lande danesi con un obiettivo apparentemente impossibile: costruire una colonia in nome del Re. In cambio, riceverà per sé un titolo reale disperatamente desiderato. Ma l’unico sovrano della zona, lo spietato Frederik de Schinkel, ha la presuntuosa certezza che questa terra gli appartenga. Quando De Schinkel viene a sapere che la cameriera Ann Barbara e il marito servitore sono fuggiti per rifugiarsi da Kahlen, il privilegiato e perfido sovrano giura vendetta, facendo tutto ciò che è in suo potere per scoraggiare il capitano. Kahlen non si lascerà intimidire e ingaggerà una battaglia impari, rischiando non solo la sua vita, ma anche quella della famiglia di emarginati che si è venuta a formare intorno a lui.
Per gli iscritti al Cineforum 59° Stagione ingresso ridotto 5,50€ presentando la tessera alla biglietteria
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Nota orario con (*):
Il musicista Ry Cooder, invitato da Wenders, va alla scoperta dei musicisti del Buena Vista Social Club di Havana. I talenti che ospitava, erano (e sono) enormi, ma sconosciuti al grande pubblico. Wenders, col suo stile rigoroso, reale-espressionista racconta la loro storia, lunga, misera e magnifica. Il regime di Castro, inibendo loro il resto del mondo, li ha costretti a una vita povera anche se non infelice: lo dicono continuamente “la fortuna di essere cubano”. E comunque, per il successo nel mondo c’è voluto Wenders, che ama queste iniziative, basti ricordare i Madredeus, diventati internazionali grazie a Lisbon Story. Nella loro tournée americana i cubani guardano le vetrine della Quinta strada e non riconoscono le effigi di Kennedy e della Monroe. E tutti raccontano, di quegli anni lontani, del Club in cui si esibivano, loro, leggende tornate viventi. E naturalmente Wenders non ignora L’Havana, la povertà, i colori, le vecchie Cadillac rimaste lì dai tempi di Batista, gli alberghi lussuosi rovinati dal vento e dal mare e lasciati a marcire, le prostitute, i mendicanti, i bambini che rincorrono i turisti. Il film comincia col grande concerto di New York del gruppo, e ricordo dopo ricordo ritorna al concerto. Da allora i musicisti, vitali, eterni, girano i teatri del mondo e vendono milioni di dischi. Un grande film, uno dei migliori di Wenders.