Programmazione CINEFORUM
Ingresso riservato agli abbonati muniti della tessera 2024/2025


Dopo Il male non esiste, vincitore dell’Orso d’oro al Festival internazionale del cinema di Berlino, Rasoulof ritrae una famiglia che diventa ritratto di un paese intero, l’Iran, scosso dalle pressioni politiche e religiose, dalle repressioni, dalle censure e dall’oppressione nei confronti della libertà personale. A queste prevaricazioni, rappresentate nel film dal potere di un padre di famiglia, si oppongono le donne, specialmente le nuove generazioni, in un crescendo di tensione. Il seme del fico sacro simboleggia la resistenza artistica e civile del popolo iraniano, una resistenza guidata innanzitutto dal coraggio delle donne e dei giovani che si battono per raggiungere una rivoluzione culturale.
Teheran. I festeggiamenti per la promozione di Iman a giudice istruttore del Tribunale della Guardia Rivoluzionaria coincidono con il movimento di protesta popolare a seguito della morte di una giovane donna. Iman è alle prese con il peso psicologico del suo nuovo ruolo. Mentre le sue figlie, Rezvan e Sana, sono scioccate e, allo stesso tempo, elettrizzate dagli eventi, la moglie Najmeh cerca di fare del suo meglio per tenere insieme la famiglia. Quando Iman scopre che la sua pistola d’ordinanza è sparita, sospetta delle tre donne. Spaventato dal rischio di rovinare la sua reputazione e di perdere il lavoro, diventa sempre più paranoico e inizia, in casa propria, un’indagine in cui vengono oltrepassati tutti confini, uno dopo l’altro…
Cinema PINDEMONTE
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Cinema KAPPADUE
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Cinema DIAMANTE
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4 febbraio 2005. Nicola Calipari, alto dirigente del SISMI, sta partendo per una vacanza con la moglie e i due figli, quando viene richiamato a Roma perché la giornalista de Il Manifesto Giuliana Sgrena è stata rapita a Baghdad, al suo ritorno da una visita ad un campo profughi, da quello che si scoprirà essere un commando sunnita. Per 28 giorni Calipari, soprannominato “il Nibbio”, dovrà fare la spola fra l’Iraq presidiato dall’esercito statunitense e la dirigenza dei Servizi Segreti nel tentativo di ottenere la liberazione di Sgrena.
Il ricordo dell’uccisione del giornalista Enzo Baldoni, avvenuta sempre in Iraq l’anno precedente, è ancora fresco e doloroso, e Calipari farà di tutto per assicurarsi che quella storia non si ripeta, cercando di trattare il rientro di Sgrena senza commettere errori e unendo le forze con il direttore di Il Manifesto, il compagno di Sgrena e alcune alte cariche istituzionali. Ma il destino, e l’incompetenza di certi uomini, non saranno altrettanto attenti e rispettosi nei suoi confronti.
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Maria ama le ostriche, la musica classica e il suo nipotino, che dimostra un talento precoce per il pianoforte. Decisa a farne un pianista ad ogni costo, ha noleggiato un piano verticale e assoldato il maestro migliore di Marsiglia per dargli lezioni private. Ma Maria non ha i mezzi per sostenere queste spese e come la “gazza” di Rossini ruba la vita che luccica e fa la cresta sulla spesa dei suoi clienti, persone anziane di cui si occupa amorevolmente. La devozione la spinge però un po’ troppo lontana, firmando assegni che non potrà restituire. Un accidente scopre il suo gioco ma sotto il sole di L’Estaque qualcuno la ama e la solleva dai guai.
All’estremo nord di Marsiglia, in riva al mare, sorge come un sole il villaggio di L’Estaque, oggi 16° arrondissement della città.
Décor di molti film di Robert Guédiguian, l’autore resta indelebilmente legato alla città di Marsiglia, al suo cast di attori, che invecchiano davanti alla sua macchina da presa, e ai destini del peuple de gauche nell’inverno politico che ha seguito l’effervescenza degli anni ’70.
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L'ingresso per i Film d'essai è per tutti con normale biglietto


Masafer Yatta è un agglomerato di venti villaggi al confine sud della Cisgiordania. In questa comunità, che si regge su un’economia di tipo agricolo, alcuni villaggi sono così antichi che conservano ancora alcune grotte, tuttora abitate. Purtroppo, perché le nuove case edificate vengono sistematicamente distrutte dalle ruspe. Il primo ricordo di Basel Adra, che qui è nato nel 1996, è l’arresto di suo padre, mentre protestava contro gli espropri voluti dallo Stato di Israele, che di quel territorio sostiene di aver diritto di fare zona di addestramento militare. Una violenza che va avanti da decenni, e che Basel e altri hanno iniziato a filmare autonomamente, a rischio della propria vita. Per mostrare al resto del mondo, tramite quelle testimonianze video strazianti e inequivocabili, l’ingiustizia e l’oppressione che continuano a subire. Anche Yuval Abraham, giornalista israeliano e amico di Basel, scrive delle demolizioni, sperando di attirare l’attenzione, dentro e fuori la sua nazione. Ma mentre gli israeliani possono muoversi liberamente, gli abitanti di Masafer Yatta non possono lasciare la Cisgiordania. “Non abbiamo un altro posto dove andare”, dice una vicina di Basel, “soffriamo così perché è la nostra terra”. Le loro riprese si estendono tra l’estate del 2019 e ottobre 2023.
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Datong, Shanxi, 2001. Una comunità locale di lavoratori frequenta un locale per divertirsi, cantare e ballare techno. Intanto il progetto della diga delle Tre Gole incombe e Guo Bin, speculatore edile, vuole approfittarne per fare affari. Si separa quindi dalla sua ragazza, la modella Qiaoqiao, promettendole di fare ritorno presto. Ma non sarà così e Qiaoqiao riuscirà a incontrarlo solo dopo una lunga ricerca, per poi lasciarlo definitivamente. Venti anni dopo, nel 2022, la Cina vive ancora i postumi della pandemia da Covid-19: i due si incontrano nuovamente a Datong.
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Marcelo è un professore dell’Università pubblica di Buenos Aires impegnato nell’insegnamento della filosofia. Un giorno viene a mancare il suo mentore, il professor Caselli, e la sua cattedra diventa vacante. Tra una gaffes e l’altra, scoprirà che c’è un altro collega che come lui ambisce a ottenerla: il “famoso” Rafael Sujarchuk, noto sia in ambito accademico che mediatico, per la sua relazione con una nota attrice. Mentre i due si contendono la cattedra, la situazione sociopolitica del Paese degenera e la forza del pensiero dovrà necessariamente trasformarsi in azione.
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Un uomo, dopo aver causato un incidente automobilistico, inizia a subire una terrificante mutazione in una creatura biomeccanica, fondendosi con il metallo e altre componenti. Man mano che la metamorfosi avanza inarrestabile, la sua stessa identità si dissolve in una spirale di violenza e delirio in cui diventa impossibile distinguere la realtà dal sogno e la rabbia dall’allucinazione.
Un’opera che esplora la mutazione del corpo umano attraverso l’invasione tecnologica, in un crescendo di angoscia e deformità. Tsukamoto si allinea a registi come Lynch e Cronenberg, che hanno esplorato la carne come terreno di contatto tra l’umano e il tecnologico, ma con un’intensità visiva e sensoriale unica.