Programmazione Cinema KAPPADUE
79° Festival di Cannes - PALMA D'ORO
Programmazione:
Nota orario con (*):
Padre, madre e figlioletta percorrono di notte una strada in auto quando un cane finisce sotto le ruote. Ciò provoca un danneggiamento al veicolo che costringe ad una sosta per la riparazione temporanea. Un uomo che si trova sul posto cerca di non farsi vedere perché gli è parso di riconoscere nel conducente dell’auto un agente dei servizi segreti che lo ha sottoposto a violenza in carcere. Riesce successivamente a sequestrarlo ed è pronto a seppellirlo vivo quando gli viene il dubbio che si tratti di uno scambio di persona. Cercherà conferme in altri che, come lui seppure in misure diverse, hanno subito la ferocia dell’uomo.
Girato clandestinamente, senza il permesso ufficiale delle autorità iraniane, il film conferma l’impegno di Panahi a difendere l’integrità artistica e l’indipendenza creativa. “Un semplice incidente” unisce dramma e ironia, muovendosi sul sottile confine tra tragedia e grottesco. L’ironia dissacrante, cifra distintiva del suo cinema, diventa lo strumento attraverso cui Panahi mette in scena l’assurdità dei meccanismi di potere e la fragilità dei giudizi morali.
75° Berlinale - Orso d'Argento e Gran Premio della Giuria
Programmazione:
Tereza, 77 anni, ha trascorso tutta la sua vita in una piccola città industrializzata dell’Amazzonia, fino a quando un giorno riceve un ordine ufficiale dal governo che le impone di trasferirsi in una colonia residenziale per anziani. La colonia è un’area isolata dove gli anziani vengono portati a “godersi” gli ultimi anni della loro vita, liberando le giovani generazioni dai problemi per concentrarsi completamente sulla produttività e sulla crescita. Tereza si rifiuta di accettare questo destino imposto e decide di intraprendere un viaggio di trasformazione attraverso il Rio delle Amazzoni e i suoi affluenti, per esaudire un ultimo desiderio prima che le venga tolta la libertà: una decisione che cambierà per sempre il suo destino.
74° Berlinale
Appuntamenti D'Essai
per gli iscritti al Cineforum 61° Stagione ingresso ridotto 5,50€ presentando la tessera
Programmazione:
Nota orario con (*):
Una profonda riflessione sui confini, non solo geografici, ma anche interiori, che ogni individuo attraversa nel proprio cammino di crescita. Una finestra sui volti di chi cerca un posto dove poter essere sé stesso. “Con Crossing ho deciso di realizzare un film sulla solidarietà e sulla scoperta di piccoli gesti di gentilezza e comprensione tra estranei e familiari.” Levan AkinCrossing Istanbul è un road movie delicato e toccante che vede come protagonista Lia (Mzia Arabuli), un’insegnante in pensione che dalla Georgia si mette in viaggio verso Istanbul per esaudire l’ultimo desiderio della sorella: ritrovare Tekla, la figlia perduta. L’incontro con un avvocato che si batte per i diritti delle persone transgender le farà scoprire un mondo nuovo. Un film di piccoli gesti, inno alla solidarietà e all’accettazione dell’altro.
Programmazione:
Estate, fine anni Ottanta. Dopo anni di allenamenti duri e regole ferree, Felice, tredici anni e sulle spalle tutte le aspettative paterne, arriva finalmente ad affrontare i tornei nazionali di tennis. Per prepararlo al meglio, il padre lo affida al sedicente ex campione Raul Gatti, che vanta addirittura un ottavo di finale al Foro Italico. Di partita in partita, i due iniziano un viaggio lungo la costa italiana che, tra sconfitte, bugie e incontri bizzarri, porterà Felice a scoprire il sapore della libertà e Raul a intravedere la possibilità di un nuovo inizio. Tra i due nasce un legame inatteso, profondo, irripetibile. Come certe estati, che arrivano una volta sola e non tornano più.
Programmazione:
Una “semplice” riunione di condominio a Madrid in cui si discute della sostituzione dell’ascensore. Tutto fila liscio finché quello che doveva essere un incontro ordinario e pacifico, si trasforma nell’incubo temuto da tutti: viene annunciato l’arrivo di un nuovo inquilino con problemi di salute mentale. Tutto ciò scatenerà una serie di reazioni inaspettate, scontri e ipocrisie, mettendo in luce pregiudizi e paure nei confronti del possibile nuovo arrivato.
Palma D'oro per la miglior regia - Festival di Cannes 2001
APPUNTAMENTI D'ESSAI
Per gli iscritti Cineforum 2025/26 ingresso ridotto 5,50€ presentando la tessera
Programmazione:
Nota orario con (*):
Betty, ingenua sognatrice dell’Ontario profondo, sbarca a Hollywood per diventare una star. In attesa di ruoli e gloria, alloggia nell’appartamento di sua zia, rientrata in Canada. Dietro la porta trova Rita, una bruna femme fatale scampata a un incidente e a due uomini armati che la volevano morta. Ma Rita questo non lo sa (più) perché ha perso la memoria dietro una curva di Mulholland Drive. Betty e Rita, il nome è preso in prestito dalla Hayworth, indagano per ritrovarla, diventando complici e poi amanti. La prima eccelle nei casting, la seconda ricostruisce progressivamente la sua identità. Ma il passaggio al cabaret “Silencio” ridistribuisce nomi e ruoli. Betty si ‘sveglia’ Diane Selwyn in un misero appartamento. Sempre bionda e sempre provinciale, tenta di fare l’attrice e ottiene solo ruoli insignificanti. Conosce e ama Rita, che adesso si chiama Camilla Rhodes, è una star del grande schermo e si appresta a sposare un regista in voga. Rigettata dall’amante e da Hollywood, Diane assolda un killer per uccidere Camilla e poi ‘sogna’ per ritrovare la sua innocenza.
Tutti amano Mulholland Drive ma nessuno è sicuro di averlo compreso o di aver compreso tutto almeno. Rivederlo è imperativo. Puro oggetto di fascinazione, la versione restaurata in 4K è l’occasione per ripiombare nell’universo lynchiano, familiare e opaco, e continuare l’indagine.
Per gli iscritti Cineforum 61° Stagione ingresso ridotto 6,50€
Programmazione:
Tratto da una incredibile storia vera, raccontata nel romanzo di Roland Perez «Ma mère, Dieu et Sylvie Vartan» Vincitore del Prix Littéraire du Cheval Blanc 2022, il film narra la storia dell’eccentrica, irresistibile e generosa Esther (Leïla Bekhti) che, nel 1963, dà alla luce Roland. Il piccolo nasce con un piede torto che gli impedisce di stare in piedi. Contro il parere di tutti, Esther gli promette che camminerà come gli altri e che avrà una vita favolosa. Da quel momento in poi, questa madre inarrestabile non smetterà mai di fare tutto il possibile per mantenere la sua promessa. Dal romanzo autobiografico di Roland Perez, un ritratto divertente, tenero e travolgente di una donna incredibilmente autentica e fuori dagli schemi. Nel cast di altissimo livello Jonathan Cohen, Naïm Naji e Sylvie Vartan nel ruolo di se stessa.
APPUNTAMENTI D'ESSAI
Per gli iscritti Cineforum 2025/26 ingresso ridotto 5,50€ presentando la tessera
“In principio era la parola. E se alla fine rimanesse solo l’immagine?” Eugene
La Director’s Cut di FINO ALLA FINE DEL MONDO si presenta come un’opera monumentale, che travalica i limiti della fantascienza tradizionale per farsi specchio inquietante della nostra contemporaneità. La visione di Wenders è profetica. In un’epoca in cui il culto dell’immagine ha invaso ogni aspetto della vita quotidiana e il virtuale ha progressivamente eroso le relazioni autentiche, il film si impone con una forza disarmante, anticipando questioni che sono diventate il fulcro del dibattito sociale e culturale contemporaneo.
Frustrato dalla versione imposta dai suoi distributori, Wim Wenders ha creato la Director’s Cut due anni dopo l’uscita del film nelle sale: con una lunghezza di oltre quattro ore, questa versione risponde alle sue intenzioni e all’epicità della storia. FINO ALLA FINE DEL MONDO è “il road movie definitivo”, un viaggio intorno al globo, che si snoda lungo un itinerario geografico e spirituale, che attraversa continenti e coscienze, un’odissea moderna che riecheggia il mito antico di Omero.
Per permettere alla moglie cieca (Jeanne Moreau) di vedere, il Dr. Farber (Max von Sydow) sviluppa una tecnica innovativa che consente di trasferire le immagini registrate nel cervello di persone vedenti direttamente nel sistema visivo di chi è non vedente. Suo figlio Sam (William Hurt), desideroso di aiutare la madre, intraprende un viaggio intorno al mondo per ripercorrere e registrare le tappe significative della sua vita, in modo da potergliele mostrare. Margot (Solveig Dommartin), una donna francese innamorata di Sam, decide di seguirlo. Tuttavia, è a sua volta seguita dallo scrittore Eugene (Sam Neill), che si dedica a documentare le sue avventure.
Da mercoledì 19 novembre sono aperte le prevendite presso la biglietteria del Cinema Kappadue
per la proiezione di Anteprima di domenca 14 dicembre
Programmazione:
Primi del Settecento. L’Ospedale della Pietà è il più grande orfanotrofio di Venezia, ma è anche un’istituzione che avvia le orfane più brillanti allo studio della musica. La sua orchestra è una delle più apprezzate al mondo. Cecilia ha vent’anni, vive da sempre alla Pietà ed è una straordinaria violinista. L’arte ha dischiuso la sua mente ma non le porte dell’orfanotrofio; può esibirsi solo lì dentro, dietro una grata, per ricchi mecenati. Questo fino a che un vento di primavera scuote improvvisamente la sua vita. Tutto cambia con l’arrivo del nuovo insegnante di violino. Il suo nome è Antonio Vivaldi.
Esordio alla regia per Damiano Michieletto.
Una cima, una storia, una verità - la spedizione italiana del 1954 al K2, il mitico ottomila che ha dato il nome alla sala cinematografica
Per gli iscritti al Cineforum ingresso ridotto 5,50€ presentando la tessera della 61° Stagione
Programmazione:
Nota orario con (*):
Attraverso immagini d’archivio suggestive e una narrazione intensa, Messner ricostruisce gli eventi che portarono alla conquista della seconda vetta più alta del mondo, mettendo in luce le tensioni e le polemiche che seguirono. Il film si concentra in particolare sulla figura di Walter Bonatti, giovane alpinista coinvolto nella spedizione, che per anni fu al centro di accuse e controversie. Messner offre una rilettura degli eventi, sottolineando come la solidarietà tra compagni di cordata possa trasformarsi in conflitto e come la verità possa essere offuscata da interessi e rivalità.
Un contributo fondamentale alla cultura alpinistica, raccontando la storia di una montagna leggendaria attraverso lo sguardo critico e appassionato di Reinhold Messner, una delle figure più autorevoli dell’alpinismo mondiale.