Programmazione Cinema DIAMANTE


Programmazione:
Nota orario con (*):
Bob Ferguson è uno stravagante padre di mezza età. Capelli lunghi e baffo a manubrio, vive come un reduce di sé stesso, smarrito e in preda alle dipendenze. Sedici anni fa, però, era il faro della French 75, un pugno di rivoluzionari americani uniti da ideali libertari. Quando un vecchio rivale, il colonnello nazionalista Steven J. Lockjaw rapisce la sua unica figlia, è costretto a imbracciare di nuovo il fucile e radunare i vecchi compagni d’armi. Spalleggiato dall’intraprendente Perfidia, farà di tutto per ricongiungersi alla sua creatura.
Quattro anni dopo l’acclamato coming of age “Licorice Pizza”, Paul Thomas Anderson – come di consueto nella tripla veste di sceneggiatore, regista e co-produttore del film – si lascia ispirare da “Vineland”, altro romanzo del decano del postmoderno Thomas Pynchon per Una battaglia dopo l’altra (nel 2014 aveva riletto “Vizio di forma” per trarne il film). È il terzo adattamento letterario per il regista californiano: si ricorderà che “Il Petroliere” rielaborava assai liberamente “Petrolio!” di Lewis Sinclair.


Programmazione:
1976. Tom Michell è un docente di inglese che, dopo aver insegnato in diversi stati dell’America del Sud, approda al St. George’s College a Buenos Aires proprio nei giorni in cui ha luogo il colpo di stato dei militari. Approfittando della chiusura della scuola per una settimana si reca a Punta del Este in Uruguay dove, su una spiaggia, trova un pinguino sopravvissuto a uno sversamento di petrolio in mare. Si troverà a doverlo portare con sé tentando di nasconderlo al preside ma utilizzandolo per fare lezione a una classe non proprio disciplinata.


Programmazione:
Aya ha quasi trent’anni, vive ancora con i genitori nel sud della Tunisia e ogni giorno viaggia su un minivan per raggiungere l’hotel per turisti in cui lavora come cameriera. Sopravvissuta a un incidente ma creduta morta, Aya trova inaspettatamente l’occasione per fuggire. Raggiunta Tunisi, affronta con coraggio una nuova vita con una nuova identità, ma non riesce in realtà a sfuggire al suo destino: testimone infatti di un caso di cronaca che coinvolge la polizia e mette in luce la corruzione del Paese, Aya dovrà trovare la forza di reagire.
Ispirata da un fatto di cronaca avvenuto dopo la rivoluzione del 2011, la vicenda porta dentro le contraddizioni della nuova società tunisina, finalmente libera dal giogo del dittatore Ben Ali ma ancora immersa in un clima d’oppressione e corruzione.
82° Mostra del Cinema di Venezia - Giornate degli Autori


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Riuscire a evitare tutti i fastidi della vita quotidiana, mettersi in salvo da ogni rottura di scatole è sufficiente per essere felici? Il professore a settant’anni suonati ha trovato finalmente la serenità, ha una bella casa, una discreta pensione, degli amici con cui scherzare, una signora con cui passare qualche giornata. Si dedica solo a cose piacevoli. Fino a quando la sua vita viene messa sottosopra dall’arrivo della figlia, in crisi coniugale, e dei due ingombrantissimi nipotini. Nuove preoccupazioni, nuove angosce, ma anche nuovi affetti. Comincia così un’avventura nelle vite sentimentali degli altri, e nella sua, che gli farà capire che l’amore vale sempre la pena di essere vissuto, anche se porta tribolazioni, sacrifici e patimenti. Un film che riflette sull’amore e sull’inesorabile istinto degli esseri umani a mischiare il proprio destino con quello degli altri, con tutto quello che ne può derivare: fatiche ma anche gioie, e l’impressione di aver vissuto veramente.


Programmazione:
1988 Prima Intifada. Noor, un adolescente viene colpito da un proiettile sparato dagli israeliani. La madre, ormai anziana, si rivolge ad un interlocutore, di cui scopriremo l’identità solo molto più avanti, sentendo la necessità di raccontargli quanto accaduto alla famiglia nel passato. Si passa a Jaffa nel 1948 quando il nonno di Noor, Sharif, viene arrestato perché attaccato alla propria terra dopo che gli inglesi hanno lasciato la regione. E poi si arriva al 1978, al campo dei rifugiati in Cisgiordania. Qui Salim, figlio di Sharif, viene umiliato da un soldato israeliano dinanzi al figlio Noor, del quale poi seguiremo le vicende che coinvolgeranno i genitori.
Premio Goya - Miglior sceneggiatura


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Montse è una donna molto sola. Divorziata, con i figli grandi presi ognuno dalle loro vite e una madre avanti con gli anni. Non vedeva l’ora di passare un fine settimana di nuovo con tutta la sua famiglia eccezionalmente riunita, come ai vecchi tempi, nella sua casa al mare sulla Costa Brava, con la scusa di doverla vendere. Ma nulla va come dovrebbe: una scoperta macabra rischia di rovinare tutta la vacanza ancora prima che inizi, e così una serie di catastrofi emotive e sentimentali a ripetizione, compresa una sparizione e un terribile rogo. Ma forse è solo dalle fiamme, e dalle ceneri, che può rinascere il legame di una famiglia.
È un film insieme drammatico e colmo di black humour, Casa in fiamme di Dani de la Orden.
Una dark comedy affilata in cui umorismo e malinconia sono i binari paralleli su cui corre il complesso tema dello sfilacciamento progressivo dei legami familiari, tra nevrosi multiple e condivise. Il tema è approfondito e trattato con intelligenza, attraverso un meccanismo narrativo ad orologeria orchestrato ad arte, fatto di lunghi dialoghi e scene madri (la disperata ricerca in mare, il lancio con il paracadute, il rogo), destinato ad esplodere.